5 studenti raccontano Lourdes: il racconto ai loro compagni di scuola

 

Un treno di 450 persone, 5 studenti, una destinazione.
Non è la trama di una nuova serie Netflix, ma di un'esperienza vera, vissuta da quattro ragazzi Artigianelli. E che venerdì 29 settembre hanno voluto condividere con i loro compagni di scuola.

Giuseppe, Andrea, Daniele, Luca, Riccardo, la scorsa Pasqua sono partiti come volontari per Lourdes, passando una settimana come aiuto barellieri e come addetti ai trasporti di merci e beni.
Venerdì, all'Auditorium Capretti, davanti a tutti gli altri studenti di prima, seconda, terza e quarta, hanno raccontato la loro esperienza, che li ha cambiati nel profondo.

E l'hanno fatto assieme a Serena e a Donata, studentesse universitarie che da anni vanno a Lourdes tramite il Centro Volontari della Sofferenza.
Dopo aver mostrato un video sui viaggi degli scorsi anni, i ragazzi hanno iniziato a raccontare quello che hanno vissuto.

«Mi è tornata in mente la mattina di quando siamo partiti, dalla stazione di Rovato - ha detto luca -. Non sapevo per niente cosa aspettarmi, quando mi avevano proposto il viaggio avevo accettato ad occhi chiusi. Poi mi sono trovato a contatto con persone sofferenti che non vedi tutti i giorni: mi sono reso conto di quanto bene puoi fare anche con pochissimo, e questo è bellissimo».

«Mi ha impressionato l’impatto con la sofferenza - ha continuato Daniele - ho visto persone disabili felicissime, e mi sono chiesto perché io e molti di noi non sono così felici, nonostante stiamo bene. E questa cosa mi ha sconvolto».

«Ho portato a casa gioia, felicità e amore - ha aggiunto Andrea - , dopo sei mesi mi ricordo ancora i grazie delle persone che aiutavamo. È stata una settimana fantastica, soprattutto per il rapporto che si è creato in pochi giorni, tutti siamo riusciti ad aprirci, e bastavano poche, semplici parole».

«Questa esperienza mi ha lasciato tanto, queste persone vengono rese felici da cose molto semplici - ha spiegato Riccardo - . Noi caricavamo e scaricavamo il treno ma passavamo anche del tempo con i malati, e a loro bastava davvero poco. Ciò mi ha stupito molto, così come le persone: ho incontrato tutte persone incredibili, tutte mi hanno insegnato qualcosa».

«Lourdes è un posto dove fatichi, ma ti carica di gioia, di volontà di fare e di aiutare - ha concluso Giuseppe - ; fare del bene ti rende felice, sai di aver fatto la cosa giusta».

Poi hanno parlato anche le ragazze del CVS, come Donata, che studia per diventare infermiera: «È un’esperienza che ti tocca e che ti cambia - ha confermato - ; ho visto i ragazzi prima e dopo il viaggio: al loro ritorno avevano proprio un’altra luce negli occhi. Lourdes è un posto in cui vali tanto, in cui vali di più solo perché sei la forza degli altri, e ti rendi conto di come un piccolo gesto faccia del bene immenso. Ti rendi conto di quanto bene puoi fare e, allo stesso tempo, non te ne rendi conto, lo fai talmente spontaneamente che sembra la cosa più facile del mondo. E vieni trasformato completamente, torni a casa con un cuore pieno di gioia».

Ti piacerebbe provare un'esperienza simile?