Fiducia: è con questa parola che vogliamo cominciare l’anno nuovo.
Ne abbiamo parlato al collegio formatori, svoltosi venerdì 9 settembre in Sala Baldo, nella sede degli Afpg Artigianelli.
Il primo a prendere la parola è stato Padre Danilo, che ha introdotto il tema: “Ci vuole sempre fiducia, nonostante le difficoltà – ha esordito. È con lo spirito di fiducia che possiamo trasformare la nostra vita, la fiducia è il faro che ci illumina mentre educhiamo i ragazzi che ci sono stati affidati. Se il nostro proposito è quello di fare sempre meglio, dovremo essere maestri e testimoni di fiducia”.
Gli ha fatto seguito il direttore generale Giuseppe Raineri: “La fiducia è un requisito che non deve mai mancare – ha sottolineato – . È fondamentale saper avere e, soprattutto, trasmettere fiducia, perché è lo stimolo che muove tutti i cuori, le coscienze, e che ci porta a provare a cambiare le cose. Il regalo più grande che possiamo fare è avere fiducia negli altri per poter cambiare”. E poi ha parlato dei progetti futuri: “Nonostante il periodo non favorevole e le difficoltà economiche, utilizzeremo ogni fondo a disposizione per migliorare l’offerta formativa. C’è una forte coesione e un grande spirito di identità, e questo ci ha portato già a fare alcune migliorie strutturali; anche il progetto Edubike continuerà e sarà implementato. Proseguiranno, inoltre, le attività di formazione delle aziende, e tra poco potranno arrivare pure i fondi del PNRR. Vogliamo che la formazione professionale non sia vista dai ragazzi come seconda scelta, ma come qualcosa che formi persone che siano felici e orgogliose di quello che fanno. E questo significa inserire un elemento di fiducia nella vita dei nostri ragazzi”.
La parola è poi passata al nuovo superiore generale, padre Benedetto Picca: “Essere educatori è un impegno, una sfida, ma anche un’esperienza affascinante. Ci sono cambiamenti che ci devono trovare protagonisti, in cui possiamo prendere posizione. E dovremo essere capaci di incrociare i vari bisogni dei ragazzi: a voi gli auguri di essere aperti, mettersi in gioco e intercettare le diverse realtà”.